giovedì 26 febbraio 2009

ITALIAN'S STORY


E' giovedì sera, riceviamo allo studio una telefonata di un imprenditore di Prato:

"Ho un problema con le banche, ho letto la vostra brochure "Banche & Clienti" ed ho pensato di chiamarvi. Sapete... ho contattato diversi studi legali in zona, e tutti mi hanno detto che non mi conveniva mettermi contro le banche..., ma io questa volta non mi arrendo !!! "

Va bene, mercoledì a mezzogiorno siamo da voi a Prato.

In effetti la moglie, estranea all'attività imprenditoriale del marito si era vista recapitare due comunicazioni da parte di due istituti di credito diversi, di rientro immediato con blocco di carta di credito, telepass e quant'altro.

Il marito dal canto suo, la settimana prima aveva ottenuto(!!!) la sentenza dichiarativa di fallimento della società, su propria istanza...

I consulenti incaricati dalla società, di fronte alla notifica di vari decreti ingiuntivi proposti dalle banche, pur in pendenza dei termini per le opposizioni, gli avevano consigliato (!!!) di dichiarare fallimento. Così è andata a farsi benedire una società attiva da oltre venti anni con fatturati anche cospicui.

Si tenga presente che i conti correnti e gli affidamenti di cui ai decreti ingiuntivi erano stati accesi oltre venti anni addietro: ciò significava che, quanto maturato almeno sino al 2000 a titolo di interessi anatocistici, di Commissione Massimo Scoperto, spese e commissioni variate nel tempo, e la c.d. valuta fittizia (antergazione e portergazione delle valute) andavano richiesti in restituzione maggiorati degli interessi, e se i contratti non erano stati rinegoziati, o rinegoziati male alla luce della nuova normativa, tale restituzione andava effettuata anche per i periodi successivi.

Ma ormai la frittata (... e che frittata!!!) era stata fatta.

Ci auguriamo che il curatore fallimentare si faccia coraggio e farà proporre tutte le opposizioni, determinando così un passivo fallimentare sicuramente inferiore a quello dichiarato, consentendo alla società fallita di liberare cespiti dalla tenaglia fallimentare.

La cosa che però più ci ha colpito è stata la "rassegnazione" di fior fiore di professionisti nei confronti delle banche. Alcuni hanno candidamente dichiarato: "...ma io di queste vicende non ne capisco nulla ...!" altri hanno riaffermato: ..."attenzione però che con questa banca lei ha ancora il mutuo sulla casa...!!!".

E allora ???????

Maaagari ... la banca ponesse in essere azioni ritorsive per contratti diversi ..., ci sarebbe da divertirsi ( si fa per dire) davvero!

Ma la questione ancora più buia era la chiusura dei conti alla moglie: perchè? se completamente estranea alla società?

Da una indagine presso la Banca d'Italia, invece, si è riscontratto che la moglie quindici anni addietro aveva rilasciato una fideiussione fino a vecchie £200.000.000 in favore della società!

Naturalmente essendo fallita la società (su consiglio sempre di professionisti che eventualmente non avevano considerato tutto...) il cervellone bancario ha posto in sofferenza anche la moglie.

Quella fideiussione, a dire dei clienti, era del tutto sconosciuta, per poi risalire controllando le date, che la sottoscrizione avvenne unitamente ad una montagna di carte allorquando i coniugi aprirono un conto cointestato per le esigenze della famiglia, e non certo della società. Ma queste argomentazioni saranno di difficile prova...

Comunque su questi conti della moglie chiusi dalle banche ci sarà sicuramente da recuperare, agendo in anticipo se in possesso di tutta la documentazione, paralizzando l'azione della Banca, considerato che anche la loro accensione è datata nel tempo.

Illustrando poi la casistica e le ragioni giuridiche delle nostre argomentazioni, i coniugi hanno preso respiro e tirato fuori dal cassetto altri conti correnti chiusi volontariamente gli scorsi anni saldando il passivo. Ecco: da quelli sicuramente trarrano una fonte di autofinanziamento, che allieverà le ferite...

Considerazione finale: non fermatevi alla prima stazione, dopo avere ascoltato il primo medico chiedete un secondo consulto. Diffidate dai professionisti che ancor prima di esaminare le documentazioni vi fanno...calare la brache !!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La cosa che però più ci ha colpito è stata la "rassegnazione" di fior fiore di professionisti nei confronti delle banche. Alcuni hanno candidamente dichiarato: "...ma io di queste vicende non ne capisco nulla ...!"

Anche il mio professore dei mercati finanziari lo ripete sempre,bisogna trovare il professionista che ne capisce e anche il giudice appropriato.
Invece di insegnare filosofia del diritto(inutile) perchè non mettere obbligatorio l'esame dei mercati finanziari.

Anonimo ha detto...

p.s. grazie per l'informazione che fate.